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BOMBE AL METANO: CONSIDERAZIONI AGGIUNTIVE ALLO SCRITTO N° 68
Riassunto
Sono trent’anni che si cerca di ridurre l’effetto serra e l’anidride carbonica.
Risultati? La temperatura della Terra e la quantità di anidride carbonica stanno aumentando anche più velocemente che nel passato.
Tutti vorrebbero ridurre le emissioni di anidride carbonica, ma le nazioni piú volonterose dicono che lo faranno tra qualche decennio.
Campa cavallo, che l’erba cresce (dice un proverbio)!
É necessario intervenire con mezzi più rapidi.
Per questo ho inventato la tecnica delle BOMBE AL METANO, già esposta con la descrizione brevettuale costitutiva del precedente scritto N° 68.
In questo ulteriore scritto sono invece riportate considerazioni utili per una più obbiettiva comprensione del fenomeno, per eliminare gli eccessi climatici, per capire la Meteorologia, per capire le Unità di Misura della pressione.
PERCHÉ SONO NECESSARIE LE BOMBE AL METANO
Da quasi trent’anni, dopo aver rilevato una diminuzione dei ghiacciai polari e montani, emeriti scienziati sentenziarono che la colpa era tutta dell’aumento dell’anidride carbonica, denominata anche Diossido di Carbonio.
L’anidride carbonica fu ritenuta pertanto la causa dell’Effetto Serra. La pubblica informazione "dimenticò" di dire che la principale responsabilità dell’Effetto Serra è del Vapore Acqueo (70%); ovvero che l’Anidride Carbonica è responsabile solo per il 25% (e addirittura se in coppia con il metano, il quale trattiene calore 20 volte più dell’anidride carbonica). La pubblica informazione dimenticò di dire pure che l’aria (l’atmosfera) è costituita per il 78% da azoto, per il 21% da ossigeno e per lo 0,03% da anidride carbonica.
Attualmente l’opinione pubblica pensa che esista solo l’anidride carbonica, la famosa
"CI O DUE" o Diossido di Carbonio o Biossido di Carbonio.
Usare quattro nomi, per identificare una stessa cosa, non è certo un fatto che faciliti la comprensione delle problematiche. Viene il sospetto che "Qualcuno" voglia rendere la gente sempre più ignorante e confusa.
Al di là di tale mio commento, di fatto si ha che è stato "consacrato" come elemento di massima importanza proprio quello che è meno presente. Attribuire la responsabilità di tutti i mali del pianeta all’anidride carbonica, cioè ad un gas presente nell’aria solo in una quantità dello 0,03%, è un fatto che, per usare un eufemismo, potrebbe apparire sorprendente.
Eppure, dai mezzi di informazione viene continuamente ribadita l’assoluta necessità di "Emissioni zero"!
Considerando che per "Emissioni" si intendono i prodotti della combustione, che di fatto sono solo due (VAPORE ACQUEO e ANIDRIDE CARBONICA), tale espressione è assolutamente priva di senso.
Infatti, poiché il vapore acqueo non è altro che acqua allo stato gassoso, è ovvio che non si può certo usare l’espressione "Acqua zero" come slogan per la salvezza della Terra! Senza acqua non esiste nessuna traccia di vita!
Ecco allora più comodo ripiegare sulla vaghezza dello slogan Emissioni Zero.
In questo modo la gente può liberamente dire cose illogiche senza rendersene conto. Infatti, considerando che quasi tutti i processi di combustione che avvengono sulla Terra producono essenzialmente solo acqua e anidride carbonica e considerando che ridurre la disponibilità di acqua è un’assurdità percepita da chiunque, risulta ovvio che, usando l’espressione "ridurre le Emissioni" o "Emissioni Zero" vuol dire eliminare praticamente ogni forma di combustione sul Pianeta Terra!
Quel pianeta in cui l’essere umano si è differenziato dagli animali, solo perché ha saputo creare il fuoco! Infatti, il fuoco ha consentito all’uomo di evolversi, non solo perché gli ha consentito di costruire armi sempre più letali mediante la fusione dei metalli, ma soprattutto perché la cottura dei cibi ha creato "una facilitazione evolutiva".
Tale facilitazione è avvenuta mediante la costruzione di nuovi alimenti determinata dal fuoco, togliendo ad essi un eccesso di energia psichica: inferiorizzandoli, così, al punto da poter essere inseriti in speciali programmi evolutivi della materia biologica umana.
In altre parole, va considerato che in tutti i processi alimentari il cibo deve essere preventivamente inferiorizzato, distrutto dalla masticazione, dall’aggressione degli acidi dello stomaco, degli enzimi, dei batteri, fino ad evidenziarne molecole basilari e semplici mediante le quali RICOSTRUIRE UN NUOVO TIPO DI MATERIA VIVENTE.
Per esempio, la mucca che mangia erba, la distrugge con la digestione e la trasforma nella carne di cui tale mucca è fatta!
Va considerato cioè che, uno degli elementi che crea tale inferiorizzazione del cibo favorente la citata disgregazione funzionale, è proprio quel FUOCO che è la indispensabile sorgente di acqua e di anidride carbonica. La stessa temperatura "calda" ed autonoma dei corpi viventi (l’uomo ha una temperatura di 36°C) è generata proprio da reazioni chimiche esotermiche, delle quali le più importanti sono le ossidazioni del carbonio e dell’idrogeno costitutivi degli alimenti (carboidrati, grassi, proteine, eccetera). Per questo motivo gli animali devono respirare. È infatti con la respirazione che viene fornito al corpo l’ossigeno necessario alle "sue combustioni" interne.
Quando si parla di "emissioni zero" si dice dunque soltanto una sciocchezza, giacché vorrebbe dire anche assenza di respirazione per tutti gli animali!
Il grande vantaggio di adottare come "capro espiatorio" l’anidride carbonica, nonostante che la sua presenza nell’atmosfera sia irrilevante (0,03%), è quello che tale esiguità può provocare "EFFETTI" esigui, rilevabili dopo tanti anni, falsabili, discutibili, ma apparentemente supportati da argomenti pseudo-scientifici.
Basti considerare gli immensi incendi che puntualmente devastano l’Africa (10.000 incendi tra Angola e Congo), l’Australia, la California, l’Amazzonia, e tantissime altre zone della Terra, per considerare le immense quantità di anidride carbonica create ed assolutamente fuori controllo. Fuori controllo, non solo perché potrebbero avere cause umane non eliminabili, ma anche perché l’origine degli incendi potrebbe essere spontanea (autocombustione) o generata da fulmini ed, inoltre, perché tali incendi possono essere ingigantiti da immancabili venti fortissimi (come la cronaca dimostra).
Per quanto riguarda la convinzione di "prove inconfutabili" tratte da famosi carotaggi, con i quali certi scienziati vorrebbero dimostrare i riscaldamenti geologici della Terra come conseguenza di elevate percentuali di anidride carbonica, non si può ignorare il fatto che, sempre con gli stessi carotaggi, altri scienziati dimostrano che gli aumenti di temperatura della superficie terrestre erano precedenti all’aumento delle quantità di anidride carbonica oggetto dell’analisi di tali carotaggi.
In merito a ciò vedasi, per esempio, la diatriba sull’argomento che era già presente oltre dieci anni fa sulla rivista internazionale Nexus con molti articoli (per esempio aprile – maggio 2007 N°67).
In merito alla grande importanza (attribuita all’anidride carbonica) quale "proprietà misteriosa" che leghi poteri di essa proporzionalmente alla sua inesistenza, qualche acuto osservatore potrebbe tirare in causa l’Omeopatia.
Nell’Omeopatia infatti, i suoi elementi materiali attivi, sono tanto più potenti (efficaci) quanto minore è la loro presenza: la diluizione massima di essi in acqua, fino a scomparire, è condizione di massima potenza.
A tale acuto osservatore faccio rispettosamente notare che, in base alle mie ricerche scientifiche globali, l’ipotesi non è pertinente. Nel senso che i poteri dell’Omeopatia appartengono al campo dell’Energia Psichica (il Ricordo, la Memoria dell’acqua), che è il campo opposto e complementare al campo della materia.
Per tale ragione, la potenza psichica (anima) è proporzionale all’assenza della materia, mentre la potenza materiale (stelle) è proporzionale e massima in assenza di ENERGIA PSICHICA (la potenza distruttiva del plasma stellare).
QUALCUNO STA MANIPOLANDO IL CLIMA IN MODI MALDESTRI?
Di solito le mie invenzioni vengono capite solo da poche persone che, segretamente, si organizzano per sfruttarle dopo qualche anno attribuendosene il merito. Ad esempio, la mia invenzione delle Trivellazioni Posteriori con cui nel 2000 è stata salvata la torre di Pisa dal suo imminente crollo, oppure la mia invenzione delle Dighe Mobili con cui si sta costruendo in modo sbagliato il MOSE di Venezia.
In merito alla mia invenzione delle Bombe al Metano per cambiare il clima, invece, penso che essa sia stata già concepita anche da qualcun altro.
Qualcun altro che, probabilmente, non è riuscito a progettare o ad usare le Bombe al Metano giganti come quelle da me inventate.
Da quanto finora emerso risulta infatti che, effettivamente, qualcuno sta facendo esperimenti con "bombe strane"!
Strane, perché tali bombe non lasciano alcuna traccia di esse……come se fossero Bombe al Metano!
Infatti, l’esplosione del Metano crea solo Vapore Acqueo e Anidride Carbonica, cioè gas normali già presenti nell’atmosfera. Ciò è illustrato chiaramente dall’apposito disegno colorato qui allegato, in cui si vedono gli atomi partecipanti alla reazione chimica.
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In altre parole si tratta solo di capire se, CHI HA IL POTERE DI FARLO, vuole impiegare le mie Bombe al Metano per ridurre il famoso surriscaldamento globale del Pianeta, oppure no.
Va comunque considerato che, la grande disponibilità di calore offerta dalle Bombe al Metano, potrebbe risultare utile per mantenere il Clima a livelli di gradimento per l’umanità.
In merito alla opportunità di evitare un innalzamento della temperatura della superficie terrestre non si può trascurare la pericolosità degli Idrati di Metano o Clatrati. Non si tratta di composti chimici nel senso propriamente inteso, bensì di solidi cristallini che si formano a bassa temperatura e sotto elevate pressioni, formati da una "gabbia" costituita da 46 molecole d’acqua e 8 molecole di metano. Tali solidi (estremamente abbondanti nei ghiacci Artici) sono soggetti a scindersi ed a liberare il metano contenuto appena si scioglie il ghiaccio. Si ha pertanto il potenziale problema di una reazione a catena in cui l’innalzamento della temperatura terrestre scompone gli Idrati di Metano (Clatrati) e libera nell’atmosfera il Metano, il quale, essendo un gas-serra 20 volte più pericoloso dell’Anidride Carbonica, fa aumentare ancor di più la temperatura e fa sciogliere così ulteriori Clatrati.
Il Metano è l’unico idrocarburo più leggero dell’aria (0,65 rispetto a 1,23 Kg/m3).
Pertanto, con esso si possono riempire grandi palloni capaci di salire autonomamente fino alla Stratosfera.
Nella Stratosfera le temperature sono di 50 gradi sottozero e, pertanto, in essa può essere bruciato il metano senza che il calore generato giunga sulla Terra.
Essendo un idrocarburo semplice, esso è pulito; la combustione del metano genera solo vapore acqueo e anidride carbonica, che sono i principali gas-serra.
Tuttavia, tale effetto-serra è possibile solo nella Troposfera (cioè in zone vicine al suolo) dove avvengono tutti i fenomeni meteorologici (freddo, caldo, pioggia, venti, fulmini eccetera).
Nella Stratosfera invece, si ha una situazione calma e freddissima; cosicché, facendo esplodere in essa le Bombe al Metano, il vapore acqueo e l’anidride carbonica generati creano uno schermo gassoso, riducente le radiazioni solari che investono la Terra.
Si ottiene così una compensazione tra l’aumento del calore che viene trattenuto dai gas-serra nella Troposfera e la riduzione delle quantità di calore con cui il Sole riscalda la Terra.
L’impiego delle Bombe al Metano è sicuramente risolutivo sia del problema attinente al cosiddetto surriscaldamento globale della Terra, sia del problema attinente ai mutamenti climatici.
L’immissione esplosiva delle immense quantità di calore, generate dalle Bombe al Metano, è infatti utilizzabile per la creazione di anti-cicloni e per la neutralizzazione degli uragani.
È solo una questione di effettuare lo scoppio nel luogo giusto.
Tale mia personale convinzione è stata rafforzata casualmente da una ricerca fatta su WIKIPEDIA dal titolo "Teoria del complotto sulle scie chimiche".
Nelle ultime quattro righe di tale articolo si legge:
"l’eventuale utilizzo di aerosol STRATOSFERICO è stato considerato uno dei tanti sistemi potenzialmente in grado di mitigare il cosiddetto surriscaldamento globale; gli aerosol in alta quota avrebbero infatti il potere di aumentare il livello di albedo (quantità di energia riflessa n.d.r.) del pianeta, e con ciò la capacità di respingere il raggi del sole ed il relativo calore".
Inoltre, la mia citata personale convinzione è rafforzata da un fenomeno ampiamente illustrato su Google alla parola Boati: infatti, in tutto il mondo sono stati rilevati misteriosi boati.
"Misteriosi" se non si considera ciò che potrebbero fare le esplosioni delle Bombe al Metano qui proposte: un grande boato udibile a decine di chilometri!
Quello che rimane da capire è se le "Sperimentazioni Segrete", deducibili da tali due fatti sono effettuate per risolvere i problemi climatici, oppure sono fatte per scopi militari.
Di sicuro chi le fa, non ammetterà mai di farle, per non ricevere le critiche ostative di una popolazione giustamente spaventata.
Poiché il problema non è quello di scoprire "i cattivi", ma di utilizzare un nuovo modo di ridurre i problemi climatici della Terra, spero che la divulgazione della mia personale scoperta delle Bombe al Metano favorisca uno sviluppo pubblico delle citate sperimentazioni segrete, mediante adeguata informazione dell’innocuità di tali boati.
I CAMBIAMENTI CLIMATICI E LE MIE BOMBE AL METANO
Leggi fisiche generali semplificate
L’aria è una materia allo stato gassoso costituita da oltre un chilogrammo di massa allo stato gassoso per ogni metro cubo del suo volume.
Gli altri due stati della materia sono quello liquido e quello solido.
Come tutti i gas, l’aria ha due caratteristiche fondamentali: la pressione e la temperatura. Queste due caratteristiche di ogni quantità di aria, sono in relazione con le caratteristiche dell’altra aria circostante. Nel senso che si hanno zone dell’aria a pressione maggiore rispetto ad altre zone dell’aria che possiedono una pressione minore. Così pure, si hanno zone dell’aria che possiedono temperatura maggiore rispetto a quella di altre zone di aria a temperatura minore. Nell’Universo, le disuguaglianze creano il movimento (nella società umana ciò è espresso dalle lotte tra ricchi e poveri), cosicché dalla condizione superiore si scende sempre spontaneamente alla condizione inferiore.
Per questa ragione, da una pressione maggiore l’aria tende ad acquisire una pressione minore, fino ad eliminare la citata differenza.
Così pure, un qualcosa di caldo tende a raffreddarsi fino a raggiungere una temperatura uguale a quella del suo ambiente esterno.
Questa noiosa premessa è necessaria per capire che, qualsiasi Cambiamento Climatico, è sempre dovuto ad un cambiamento delle temperature di due zone geografiche che siano in relazione tra esse. Il cambiamento delle temperature crea infatti, inevitabilmente, anche il cambiamento delle pressioni di tali zone. Così pure, il cambiamento delle pressioni crea, inevitabilmente, lo spostamento della materialità di tali gas, i quali tendono sempre a fluire da una condizione di ALTA pressione ad una condizioni di BASSA pressione. Tale spostamento della materialità dei gas è ciò che viene chiamato VENTO. Poiché nell’aria è sempre presente (circa il 0,5%) anche vapore acqueo che tende a formare goccioline di acqua sempre più grandi quanto più diventa freddo, ecco pertanto che, anche la PIOGGIA, è un fenomeno dipendente dalla temperatura. Una "temperatura" che è sostanzialmente espressiva di una "concentrazione di calore": per esempio, il poco calore di un fiammifero acceso potrebbe creare i mille gradi che rendono incandescente la punta di un ago, ma esso creerebbe un aumento di temperatura irrilevante se agisse su una grande quantità di materia (per esempio, quella dell’acqua contenuta in un pentolino).
Quando si parla di Cambiamenti Climatici, ci si riferisce a condizioni di caldo anomalo, di freddo anomalo, di piovosità anomala, di venti anomali: ci si riferisce pertanto sempre a CONDIZIONI DIPENDENTI DAL CALORE (Energia Termica). Ciò implica pertanto che, fornendo ULTERIORI quantità di calore alle condizioni dell’atmosfera terrestre (con le quali essa tende a ristabilire gli equilibri fisici precedentemente indicati), tale atmosfera terrestre crea condizioni meteorologiche differenti, le quali sono scientificamente prevedibili, o realizzabili.
Così, per esempio, tra una zona ad ALTA pressione ed una zona a BASSA pressione è presente una zona intermedia in cui è presente un VENTO che sposta la massa dell’aria presente nella zona ad alta pressione verso la zona a bassa pressione, fino a quando le due zone non avranno acquisito la stessa pressione.
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Tale situazione appare regolata ineluttabilmente dalle forze della natura, e si ritiene che il citato Vento lo si debba soltanto subire.
Invece, tale vento lo si può facilmente eliminare con una BOMBA AL METANO.
È sufficiente fare esplodere tale bomba nella zona dove c’è la BASSA pressione.
Tale esplosione emetterà infatti CALORE che creerà un innalzamento della pressione, e che potrebbe aumentarla fino a renderla uguale a quella esistente nella citata preesistente ed originaria zona ad ALTA PRESSIONE.
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PIOGGE
Un analogo discorso può essere fatto per eliminare le piogge. Poiché la pioggia è creata da una riduzione della pressione (che fa avvicinare le goccioline di vapore per farle attaccare tra esse a formare gocce più grandi) è sufficiente far esplodere una Bomba al Metano in tale zona a bassa pressione per aumentare la temperatura in essa: tale aumento di temperatura fa aumentare la pressione e fa espandere l’aria di tale zona consentendo alle grandi gocce di pioggia lì esistenti di espandersi e di frantumarsi in goccioline di vapore che galleggiano nell’aria!
Per capire meglio tale fenomeno complesso, osserviamo ciò che accade ad un usuale palloncino gonfiabile quando viene gonfiato con la bocca. Gonfiandolo noi immettiamo in esso, oltre all’aria espirata, anche vapore (è tipico l’appannamento delle lenti degli occhiali quando si alita su di esse).
Supponiamo poi di introdurre tale palloncino gonfio nella cella di un freezer. Vedremo così che il palloncino si è rimpicciolito. Ciò è dovuto al fatto che la sua temperatura è diminuita dalla temperatura ambientale (+20°C) alla temperatura del freezer (-10°C). Tale minore temperatura ha creato una riduzione anche della pressione dell’aria che avevamo soffiato dentro il palloncino; ciò è dimostrato dal fatto che le forze elastiche centripete della gomma del palloncino hanno potuto schiacciare più facilmente l’aria in esso contenuta.
Poiché la quantità di aria contenuta nel palloncino è rimasta la stessa che vi è stata introdotta all’inizio, le goccioline di vapore mescolate ad essa si trovano all’interno di un volume del palloncino che è minore e, pertanto, esse si trovano più vicine le une alle altre. Per esse diventa così più facile toccarsi e, toccandosi, esse si uniscono a formare gocce più grandi. Se dopo di ciò prendessimo il palloncino e lo riscaldassimo esso comincerebbe nuovamente ad espandersi. Facendolo diventare molto grosso (aumentando la sua pressione con il calore che gli forniamo) le sue goccioline di vapore, che hanno così potuto muoversi in uno spazio maggiore sono diventate piccolissime. Superato un certo volume, conseguente pertanto ad una alta pressione interna, il palloncino scoppia. Le goccioline sono a tal punto talmente piccole che è come se non esistessero: ecco così la condizione di "Bel tempo" che viene creata dalle alte pressioni barometriche e da una espansione avvenuta in precedenza.
Da quanto finora detto è dunque chiaro che, finché le Condizioni Climatiche si mantengono entro i valori che non creano danni, è conveniente lasciarle sfogare liberamente. Ma appena si formano nubi troppo cariche di pioggia e tali da creare alluvioni, si invia alle alte quote (in cui si trovano tali nubi) una adeguata Bomba al Metano e…..l’alluvione non c’è più!
GLI URAGANI
Nonostante le tante spiegazioni sofisticate e confusorie che aleggiano sulla parola URAGANO, al fine di giustificare scenari apocalittici terrorizzanti che rendano preziosi i cosiddetti "esperti" del fenomeno, la sola origine basilare degli uragani è semplicemente la seguente.
Quando due forze fisiche sono tra esse allineate e contrapposte, si crea una condizione che la fisica ha, giustamente, definito "equilibrio instabile".
Nel senso che tali forze potrebbero sì, agire una contro l’altra in una condizione di immobilità, ma solo per tempi brevissimi. Infatti, sarà sufficiente uno spostamento minimo o infinitesimo di tale allineamento, e tali due forze contrapposte scivoleranno l’una sull’altra; come quando in cucina si arrotolano tra le mani oppure sul tavolo bastoncini di acqua e farina da tagliare poi a tronchetti per fare gli gnocchi! Oppure quando due persone si spingono una contro l’altra: inevitabilmente si troveranno a girare l’una attorno all’altra.
Tuttavia, l’esempio più eloquente è quello fornito dai comuni gorghi, formati dall’acqua presente in qualsiasi lavandino domestico quando viene tolto il tappo di fondo: in tale condizione, ogni "quantità" di acqua posta a destra tenderà a precipitare nel buco presente nel lavandino scontrandosi con le "quantità" di acqua poste a sinistra, ovvero muovendosi una contro l’altra secondo una comune direzione di allineamento centripeta, radiale.
Sulla base di questo principio della "confluenza radiale centripeta", si ha che la formazione nell’atmosfera di una "sacca" di aria a bassa pressione richiama su di sé tutte le masse d’aria circostanti che siano ad una temperatura maggiore e pressione maggiore. Come nel citato "gorgo di lavandino domestico", si creeranno in tal modo flussi a velocità che aumenteranno quanto più si avvicineranno al buco o centro, in cui penetrare facilmente in un verso ASSIALE o verticale (cioè perpendicolare al verso radiale di confluenza secondo il piano orizzontale).
Stando così le cose, ecco come i mostruosi uragani siano conoscibili nelle loro debolezze, nei loro punti nevralgici. Tali punti nevralgici sono espressi da tutte le zone a bassa pressione richiamanti su di sé gli afflussi radiali dell’aria. È sufficiente agire preventivamente, per evitare che l’uragano aumenti la sua forza. È sufficiente far esplodere Bombe al Metano di adeguata potenza in tali zone atmosferiche in cui vi è bassa pressione, per trasformarle in ZONE AD ALTA PRESSIONE, capaci di respingere gli afflussi radiali tendenti ad affluire verso di esse. Con tecniche costruttive specifiche, illustrate in un altro scritto, si possono costruire bombe contenenti anche un milione di metri cubi di metano.
Considerando che il Metano ha un Potere Calorifico di 7.820 Calorie (per ogni metro cubo alla temperatura di 15°C ed alla pressione di 1Kg/cm2), l’esplosione di una simile bomba genererebbe 7.820.000.000 Calorie (poco meno di 10 miliardi di Calorie)!
Se poi si volesse capire quanto calore c’è in una di queste calorie (Grandi Calorie o Kcal), tale calore è quello che si deve fornire ad un litro di acqua per fargli aumentare la sua temperatura di un grado centigrado (da 14, 5 a 15,5 gradi centigradi). Data l’abbondanza ed il basso costo del Metano, si possono utilizzare moltissime Bombe al Metano: quanto basta "per convincere qualsiasi uragano ad andare in un'altra parte, oppure a cambiare mestiere trasformandosi in una delicata brezza primaverile"!
CAPIRE IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA "PRESSIONE"
Sentire parlare di qualcosa di cui non si sa bene cos’è, rende difficile capire il discorso, per cui ritengo che sia utile spiegare in termini chiari che cos’è la pressione.
Come tante unità di misura scientifiche, la pressione ha subìto molte definizioni, al fine di non far capire niente allo studente e tanto meno alle persone comuni. Una volta l’unità di misura della pressione era l’Atm, che era una abbreviazione di Atmosfera; con ciò ci si riferiva proprio alla pressione "esercitata dall’aria costitutiva dell’Atmosfera" che era presente in riva al mare, considerando tale luogo un livello comune a tutta la Terra. Ad essere precisi, tale livello non è comune o unico, perché ci sono le variazioni di livello delle maree ed una forma della Terra che non è sferica. Ciò implica che si hanno distanze della sua superficie rispetto al centro che sono differenti e che pertanto rendono differenti i pesi dell’aria (generati dalla accelerazione gravitazionale universale) e quindi differenti pressioni generate da tali pesi dell’aria (differenti tra le varie zone della Terra).
Il livello del mare era stato preso come riferimento da Evangelista Torricelli quando riempì un tubetto di vetro contenente del mercurio, lo rovesciò ed immerse la sua imboccatura in una bacinella: il mercurio scese in essa fino ad un certo punto, perché qualcosa (l’aria) premeva sulla superficie del mercurio presente nella bacinella ed impediva pertanto al mercurio di scendere ulteriormente. Si era infatti realizzato un equilibrio tra la forza esercitata dall’aria sulla bacinella e la forza esercitata dal peso del mercurio contenuto nel tubetto. Poiché tale peso del mercurio era dato dal suo volume moltiplicato per il suo peso specifico ( circa 13 Kg/dm3) il prodotto aritmetico forniva una indicazione in chilogrammi: cioè una forza, un peso (e non una pressione….).
La pressione non è una forza, bensì il rapporto matematico tra una forza e la superficie su cui agisce tale forza.
Pertanto, mentre una forza la si può indicare in chilogrammi, una pressione indicata in chilogrammi non avrebbe nessun significato: per avere un significato di pressione è necessario conoscere su "quanta superficie" tale forza viene applicata. La pressione deve essere pertanto sempre espressa dal rapporto aritmetico tra una forza ed una superficie (o area geometrica).
In altri termini una pressione può essere indicata in Kg/cm 2 oppure in Kg/dm2, oppure Kg/m2: l’importante è che al numeratore della frazione ci sia il valore di una forza (per esempio, chilogrammi) ed al denominatore della frazione aritmetica ci sia il valore di un’area (per esempio centimetri quadrati, decimetri quadrati, metri quadrati).
Come già detto, qualche decennio fa la pressione era indicata in Atm (abbreviazione di Atmosfera) per cui 1 Atm era sostanzialmente la pressione che c’era in riva al mare. Per renderla un po’ più precisa, essa fu quantificata in 760 mm di mercurio: apparentemente questa definizione contraddice quanto finora detto.
Infatti si potrebbe dire: "Ma cosa c’entra una lunghezza (i millimetri) con il peso distribuito su una superficie"? In realtà il paragone è corretto, perché indicando 760 mm di mercurio (o Hg che è il simbolo chimico del mercurio) si intende un tubetto che sia disposto verticalmente, in modo che tutto il peso del liquido in esso contenuto gravi sulla superficie di fondo che lo tappa. Quindi, anche in questo caso si ha una forza (il peso del mercurio) che agisce su una superficie che lo tappa; una superficie che consiste ovviamente nella stessa sezione del tubetto (per esempio con buco grande 1 centimetro quadrato).
Tale unità di misura dei millimetri di mercurio è attualmente usata dalla Medicina, cosicché la pressione arteriosa normale è di circa 150 mm di Hg (sistolica o massima, ed è di circa 90 mm di Hg quella diastolica o minima).
Questo modo di misurare la pressione è anche quello usato dai meteorologi: avrete infatti notato che, quando essi indicano la pressione atmosferica, non usano come unità di misura i Kg/cm 2 (peso diviso sezione), bensì millimetri di Hg (cioè l’altezza a cui si ferma il mercurio all’interno del tubetto verticale…..!). Quando tutto è "normale" la pressione è dunque di 760 mm Hg; quando invece è brutto tempo e si ha la cosiddetta Bassa Pressione, tale valore potrebbe diventare 750, 740 millimetri di mercurio. Similmente, quando si ha ALTA pressione, il valore è ritenuto superiore ai citati 760 mm Hg, per esempio 765, 772 eccetera. Ovviamente, per rendere ancora più confuso il discorso, tale pressione non è più chiamata Pressione Atmosferica , bensì Pressione Barometrica, pur essendo la stessa cosa! Quando poi nelle mappe geografiche vedete quelle strane linee irregolari chiuse ad anelli concentrici, esse sono le linee "isobare" all’interno delle quali ci sono le zone che hanno lo stesso valore di pressione atmosferica.
Appena la gente ha cominciato a capire cosa significavano i famosi "millimetri di mercurio", si è provveduto subito a farla ritornare "al buio", trovando un altro modo di indicare la pressione atmosferica. Hanno così inventato il "Pascal" o Pa, omaggiando il grande fisico francese Blaise Pascal, vissuto nel diciassettesimo secolo. Ma quanto "è grosso" un Pascal? Come si può avere un’idea di che effetti produce sulle cose? La risposta sembra una presa in giro, giacché 1 Pascal non è altro che la pressione esercitata dalla forza di un Newton su un metro quadrato di superficie!
Anche il grande Newton avrà sicuramente diritto ad essere omaggiato dalla storia, ma tale omaggio non ha aiutato la gente a capire quanto è "forte" una certa pressione per paragonarla alle pressioni misurate in atmosfere. Infatti la gente è costretta a fare un’altra domanda: "Ma la forza di un Newton quanto è grossa"? Allora arriva la risposta che chiarisce tutto: "un Newton è la forza che è necessario applicare alla massa di un Kg per generare una accelerazione di 1 metro al secondo ad ogni secondo che passa". Chiaro? Considerate però che la massa di 1 Kg non è il peso di un Kg, bensì il peso di 1 kg diviso l’accelerazione di gravità che è di 9,8 metri al secondo ogni secondo. Infatti, la legge della forza di inerzia dice che F = m · a (massa per accelerazione), cosicché m = F : a.
In pratica, 1 Kg massa è 1 chilogrammo forza diviso 9,8 (approssimato a 10), ovvero, 1 diviso 10 uguale 0,1, e quindi 1 Kg massa è circa 1 decimo di 1 Kg forza.
Nel senso che un chilogrammo massa è quello posseduto da 100 grammi di peso di materia; così un Newton equivale a circa 100 grammi peso.
A completamento del discorso, va aggiunta la seguente specificazione.
Poiché nel cosiddetto SISTEMA INTERNAZIONALE (S.I.) delle unità di misura è stato necessario introdurre il valore della citata accelerazione di gravità, che è di 9,87 m/sec2 (si legge metri al secondo quadrato) le cose sembrano complicate. In pratica, considerando che 9,87 è quasi uguale a 10, quando ci si accontenta di valori approssimati ma significativi, le equivalenze tre le varie unità di misura avvengono dividendo o moltiplicando per 10!
A seguito di ciò, una Atmosfera che teoricamente consiste in 101.325 pascal, può essere approssimata a 100.000 pascal!
A tali 100.000 Pascal viene per semplicità attribuito il nome di BAR, cosicché quando sentite che una pressione ha il valore di 1 BAR, non spaventatevi, giacché 1 bar è praticamente una Atmosfera, cioè praticamente 1 chilogrammo agente su 1 centimetro quadrato.
Così pure, tale Atmosfera può essere equiparata a 760 millimetri di mercurio.
Si ha poi che i citati 100.000 pascal (che dovrebbero equivalere a 0,987 Atmosfere) li si considera praticamente equivalenti a 1 Atmosfera.
Quando pertanto sentite parlare di una Atmosfera, potete tranquillamente paragonarla a 100.000 Pascal!
Ciò è utile specialmente nel caso si debba considerare la Meteorologia.
In Meteorologia si usa infatti come unità di misura il "millessimo di bar", cioè un millesimo di 100.000 Pascal. Si ha pertanto che 1 milli-bar equivale solo a 100 Pascal.
Ovvero che 1 millibar è la pressione di un millesimo di Atmosfera, ovvero di un millesimo di 1 Kg/cm2, ovvero di 1 grammo/cm2
Dopo "tanta chiarezza", per meglio capire ciò che gli "scienziati" non vorrebbero far capire alla gente, va precisato che il famoso tubetto di Torricelli contenente il mercurio può essere di qualsiasi grandezza: ciò che conta è sempre e soltanto l’altezza del livello del liquido contenuto al suo interno. Ciò che invece deve essere specificato è il tipo di liquido che c’è all’interno del tubetto. Qualsiasi liquido è idoneo allo scopo, purché sia specificato qual’è! Seriamente parlando, è infatti importante il suo peso specifico, perché è tale peso specifico che, moltiplicato per il volume del liquido presente all’interno del tubo, fornisce il PESO del liquido, ovvero l’entità della FORZA che grava (agisce) sul "tappo di fondo". A seconda del liquido usato si parla infatti di "millimetri di colonna di mercurio", oppure di "metri di colonna di acqua".
La grossezza del tubo non ha alcuna importanza perché, se aumenta il diametro del tubo, aumenta sì il volume della colonna di liquido, ma aumenta della stessa entità anche la "superficie di base" su cui agisce tutto il peso della massa di liquido sovrastante.
Tanto per avere esempi pratici dei valori della pressione: la pressione di 760 mm di mercurio o pressione atmosferica in riva al mare, o 1 Kg/cm2, o Atmosfera, equivale alla pressione presente sul fondo di un tubo pieno di acqua riempito per oltre 10 metri di altezza.
Ciò significa che se d’estate fate un’immersione in mare alla profondità di 5 metri, attorno a voi c’è una pressione di "5 metri di colonna d’acqua", ovvero mezza atmosfera, ovvero mezzo chilogrammo agente su ogni centimetro quadrato della vostra pelle.
Se poi volete capire meglio che effetto produce una tale pressione, prendete un cubetto da gioco (tipo quelli con i punti sulle loro facce) che abbia il lato di un centimetro ed appoggiatelo su una mano distesa su di un tavolo; dopo di ciò, appoggiate sopra tale cubetto un peso di mezzo chilogrammo (per esempio una comune bottiglietta di plastica di mezzo litro di acqua minerale). Il dolore che provate sulla mano è quello creato appunto dalla pressione di mezza atmosfera. Se poi volete sentire sulla pelle della vostra mano l’azione di una atmosfera, appoggiate sul citato dado il peso di 1 Kg (un litro di acqua).
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