11.
L'UTILITÁ E LA DANNOSITÁ DEL SESSO
Riassunto
La sessualità è una proprietà creata dalla natura per generare forze di attrazione e di repulsione tra esseri viventi. Tale creazione riguarda aggregati molecolari talmente grandi e complessi che non consentono di applicare funzionalmente le proprietà attrattive elementari, che erano funzionali sui corpi semplici con le notorie interazioni universali nucleare, elettromagnetica, gravitazionale.
La complessità degli esseri viventi richiede forze attrattive tra essi più complesse, più sensibili, in modo che il legame tra due individui non sia solo si o no, bensì che sia anche un "ni": Ovvero, una possibilità di provvisorietà e mutevolezza che possa essere adeguata alla mutevolezza dell’ambiente, creata dalle azioni rapide consentite agli esseri viventi. A seguito di ciò, si può capire che la sessualità non è finalizzata al piacere libero in sé, ma che il piacere svolge un ruolo che è esistenzialmente utile solo se si rispettano certe regole.
La sessualità è qualcosa che coinvolge profondamente la società umana; eppure la sua concezione usuale è superficiale, errata.
La generalità delle conoscenze si limita al numero di amplessi che vengono fatti in un certo tempo, al numero di amanti con cui si è fatto all'amore, alla lunghezza o al volume di certi organi, al quanto "si gode".
A guardarla da lontano, la "questione sesso" appare un quadro caotico in cui quasi tutti sono lanciati verso una méta: godere sessualmente da maschi, femmine, gay, lesbiche, guardoni. Basta accendere la televisione per rendersi conto come, il sesso, sia un fattore fondamentale nella generalità dei programmi.
Chiunque concluda un coito si sente come se avesse fatto chissà quale prodezza, mentre in realtà ha fatto la cosa più banale di questo mondo, giacché fanno all'amore gli insetti, i pesci, gli animali: in qualsiasi istante della nostra esistenza ci sono miliardi di esseri che stanno godendo sessualmente.
Nonostante queste considerazioni potenzialmente riduttive, la sensazione sessuale è importante, ed è difficile rinunciare ad essa.
Per comprendere le ragioni di tale importanza è indispensabile riferirsi alle recentissime scoperte della mia Psicostasìa Fisiognomica.
Così facendo, per prima cosa si apprende che la sessualità è sempre presente sia come maschilità che come femminilità in qualsiasi persona. Nel senso che in qualsiasi uomo è presente sia una maschilità che una femminilità; così pure, in qualsiasi donna è presente sia una maschilità che una femminilità. Tale bi-sessualità è stata da sempre ipotizzata, e recentemente perfino strombazzata dalla scienza medica ritenendo di averla identificata in termini di ormoni; in effetti, le conoscenze odierne in materia sono talmente confuse che chiunque può far credere di avere qualsiasi tipo di sessualità. Ma con la Psicostasìa Fisiognomica ciò non succederà più, perché la sessualità di chiunque è facilmente conoscibile o misurabile osservando semplicemente se il naso di quella certa persona è inclinato a destra o a sinistra: nel modo pratico e sintetico che è spiegato dalle semplici figure che accompagnano gli scritti di Psicostasia Fisiognomica.
Ciò consentirà a chiunque di conoscere la propria sessualità ed eviterà le tragedie che, oggi, vengono create dalla necessità delle donne di essere femmine e dalla necessità degli uomini di dover fare i maschi. Dico "tragedie" perché l'individuo ha bisogno della stima del gruppo in cui vive, e siccome la morale sociale vuole che un uomo sia maschio ed una donna sia femmina, o si è quello che piace alla morale della gente, o si subisce l'emarginazione, il disprezzo.
Tra la sessualitá ed i programmi di gestione delle risorse energetiche, che sono alla base della vita dell'individuo, esistono particolari relazioni.
Nelle enciclopedie c'è scritto che, la sessualità, è l'insieme delle proprietà che consentono la procreazione; tale definizione tuttavia è riduttiva, giacché il sesso è anche qualcos'altro: un omosessuale che prova piacere, per esempio, esprime con ciò una femminilità che non serve affatto a procreare.
In effetti, il fatto procreativo è soltanto uno dei tanti aspetti derivanti dalla essenza fondamentale della sessualità.
Per restare nell'ambito procreativo, si può dire che un individuo crea un figlio, nella misura in cui egli è incapace di evitare il proprio destino di morte.
Gli impulsi sessuali, che nella donna o nell'uomo hanno portato alla creazione del figlio, avevano una funzione indipendente da questo scopo. È un po' come se degli individui che fossero alla continua ricerca di acqua (paragonabile alla vita) da bere, si trovassero casualmente a possedere una bottiglia (il figlio) riempibile d'acqua: saranno più tranquilli, perché hanno "qualcosa" in più, ma resta il fatto che dovranno continuare a cercare acqua, vita. L'attività di tali individui ipotetici, cioè, resta comunque quella di "cercare l'acqua" e non quella di cercare bottiglie!
Questo esempio del "cercare l'acqua" si lega al discorso sulla sessualità, identificando tale acqua con la ricerca della vita, della gioia, di condizioni che perpetuino la propria esistenza.
Così, parlando di "esistenza", si possono cominciare a cogliere aspetti materiali capaci di far comprendere le proprietà intrinseche della sessualità.
Qualsiasi essere vivente ha una vita che dipende da due fattori:
1. la sua capacità di dominare, di distruggere, di vincere le ostilità dell'ambiente in cui si trova;
2. la sua capacità di subire le ostilità ambientali senza soccombere.
Si può vivere, cioè, solo se si è dotati di una certa capacità, o possibilità, di imporre la propria esistenza in quel certo ambiente di vita: una capacità che, nella sua accezione più profonda, è imposizione di violenza, è superiorità.
Ma ciò non basta perché, non essendo la superiorità un qualcosa di assoluto, ma un qualcosa di variabile (per il fatto stesso di estrinsecarsi in situazioni ambientali differenti), è necessario pure disporre di uno stato di inferiorità e, ciò nonostante, poter continuare a vivere.
Forse questi discorsi potrebbero apparire troppo complessi; allora faccio un esempio molto semplice, molto chiaro, e perfettamente attinente.
Consideriamo un pugile, ed identifichiamolo in ciascuno di noi; osservando ciò che è e ciò che fa tale pugile, capiremo alla perfezione cos'è la sessualità.
Un pugile "esiste" come tale, quanto più egli è bravo, cioè quanto più è un grande campione: un grande campione infatti "esiste" di più che un pugile che perde sempre e che, pertanto, non può ambire né ai clamori della cronaca, né a riprese televisive che lo rendano famoso.
Conseguentemente, siccome nessuno lo conosce, tale pugile che sa solo perdere è come se non esistesse; la sua stessa esistenza nell'ombra è proporzionalmente precaria, perché le sue quotazioni sono basse ed egli vive pertanto nella miseria.
Analogamente a tale pugile vediamo che qualsiasi individuo "esiste" quanto più egli è un vincente: più riesce a realizzare le sue ambizioni, i suoi obbiettivi, più egli diventa ricco, famoso, felice, con conseguenti maggiori possibilità di vivere.
Un pugile può diventare un campione quanto più è dotato di pugni potenti. Tuttavia, avere una grande potenza non è sufficiente per vincere gli incontri; è necessaria un'altra dote: quella di riuscire ad incassare i pugni dell'avversario senza andare KO.
La prima caratteristica è quella di "esistere da superiori"; la seconda caratteristica è quella di "esistere da inferiori".
Ecco pertanto che il nostro "pugile-esempio" è assillato da due domande: "Sarò abbastanza superiore da riuscire ad abbattere il mio avversario? Sarò, per contro, abbastanza inferiore da poter ricevere i pugni dell'avversario e resistere ad essi senza esserne demolito"?
Tale pugile cerca evidentemente delle risposte a tali sue domande; egli ha cioè bisogno di VERIFICARE sia quanto egli è superiore (ovvero, quanto sono potenti i propri pugni), sia quanto è inferiore (ovvero, se è capace di ricevere dei pugni senza perdere la propria vitalità).
Detta VERIFICA è cioè di due tipi: un tipo di verifica è attivo e distruttivo dell'ambiente; l'altro tipo di verifica è invece passivo, distruttivo di sé stesso.
Il primo tipo di VERIFICA è la MASCHILITÁ, il secondo tipo di VERIFICA è la FEMMINILITÁ.
Ecco, da questo esempio del pugile, siamo riusciti ad individuare il concetto-base della sessualità. La sessualità, cioè, è una VERIFICA che l'individuo deve operare:
1. per sapere se egli è sufficientemente forte per far fronte vittoriosamente alle ostilità ambientali;
2. per sapere se egli è sufficientemente solido, elastico, al punto da riuscire a subire le ostilità ambientali senza soccombere.
La prima verifica egli la fa agendo maschilmente, penetrando un organo femminile di un'altra persona, espressiva di ciò che "è esterno" a lui, cioè espressiva dell'ambiente. La seconda verifica egli (uomo o donna) la fa facendo penetrare un suo organo femminile (vagina, ano) dal pene di un individuo espressivo dell'ambiente in cui si svolge la sua esistenza.
Dal citato esempio del pugile appare un'indicazione del significato della frequenza dei rapporti sessuali, ovvero se sono utili o dannosi.
Un pugile deve allenarsi al sacco, per verificare la potenza dei propri pugni, quanto più l'avversario che dovrà affrontare è pericoloso; ovvero, quanto più egli ha dei dubbi sulle proprie possibilità di vittoria.
Questi dubbi, tuttavia, sono stimolanti e costruttivi solo se sono pochi: altrimenti, un dubbio eccesivo lo porterebbe ad un'eccessività di verifiche (dare troppi pugni sul sacco di allenamento) che gli creerebbero stanchezza invece di creargli vigore.
Analogo discorso vale per la necessità di verificare la propria resistenza ai colpi avversari.
Tale genere di verifica passiva avviene combattendo sul ring con avversari poco impegnativi che, tuttavia, ogni tanto gli rifilano qualche pugno. Finché tale pugile si limita ad assaggiare pochi pugni di pugili poco potenti, egli realizza in tal modo una verifica costruttiva e stimolante, ma se egli volesse verificare la sua resistenza con uno "sparring partner" (pugile da allenamento) che pesta forte e spesso, il nostro pugile-esempio subirebbe proporzionalmente una distruzione che ridurrebbe le sue possibilità di vittoria.
Trasferendo l'esempio al discorso sessuale, viene in tal modo dimostrato che "fare troppo all'amore" fa male, sia all'uomo che alla donna. Questo, in senso generale; i casi specifici potranno trovare appropriate indicazioni con riferimenti specifici: ovvero, precisando il "tipo di pugile".
Ragionando su casi limite c'è da considerare che, se un pugile fosse superiore in modo enorme al suo avversario, tale pugile potrebbe non allenarsi affatto (assenza di maschilità e di femminilità), esprimendo con ciò che egli non ha bisogno di alcuna VERIFICA per essere certo della propria superiorità.
Il citato concetto di VERIFICA è dimostrato dal noto fatto che l'uomo ha la sua potenzialità maschile massima quando è giovane.
Infatti, è quando è giovane che egli comincia ad affrontare il mondo e comincia conseguentemente a sentire il peso della lotta per il successo, per la gioia, per l'esistenza. È nella gioventù, pertanto, che egli ha più bisogno di verificare le proprie possibilità, attive o passive.
Quando poi l'individuo diventa più vecchio, egli si può avvalere dell'esperienza acquisita.
Da anziano o "maturo" l'individuo ha, per esempio, modo di conoscere le proprie possibilità di subire indenne le azioni distruttive dell'ambiente.
Siccome più si invecchia meno si ha energia, consegue che più l'individuo diventa anziano più egli sente la necessità di verificare le proprie capacità di "subire senza soccombere". Come un pugile che, dopo aver picchiato l'avversario con tutte le sue forze fino a stancarsi senza riuscire a creargli danni, capisce che le sue possibilità di rimanere indenne dipendono ormai solo dalla propria capacità di incassare. In altri termini, ciò che gli sarebbe utile VERIFICARE è la propria resistenza passiva.
Non stupisce pertanto che la donna ricerchi i rapporti sessuali quando comincia ad "andare in là con gli anni", privandosi di tutte le remore ed i tabù che aveva quando era più giovane.
Né deve stupire che uomini virili ad una certa età si scoprano omosessuali.
Da quanto ora detto si può ben comprendere come, la procreazione, sia inserita nel discorso sessuale in un modo secondario e non primario; consequenziale direi.
Vediamo infatti che la sessualità si esprime quando c'è necessità di VERIFICA per la stabilità della propria esistenza; una necessità di verifica che esprime, per questo motivo, un'incertezza esistenziale, una precarietà del futuro. Condizioni tali cioè da far ritenere opportuno affidare la continuità della propria esistenza a qualche altro mezzo: il figlio che, essendo fatto con caratteristiche anche di un'altra persona, potrebbe avere possibilità esistenziali migliori.
Considerando l'equivalenza SESSUALITÁ = VERIFICA, possiamo comprendere "come" la sessualità è inserita nell'esistenza dell'individuo.
Ciascuno di noi è il risultato di un "qualcosa" fornito dal padre e di un altro "qualcosa" fornito dalla madre.
Con queste "cose" la natura doveva farci venir fuori un essere umano.
In base a ciò, ciascuno di noi ha delle risorse di superiorità in certe condizioni, mentre ha impotenze in altre situazioni ambientali.
Ciascuno di noi è cioè strutturato in un suo specifico modo, e da tale modo derivano le differenti esigenze di VERIFICA, tipiche di ogni situazione ambientale in cui potremmo trovarci.
Si ha dunque che la sessualità potrebbe essere considerata come un risultato di tutte le caratteristiche psicobiologiche dell'individuo che, con il loro esprimersi, creano le citate esigenze di verifica.
La sessualità è pertanto considerabile come "un programma di verifiche" da farsi per fornire all'individuo le informazioni necessarie per continuare a vivere.
Che poi questo "programma di verifiche" venga rispettato o attuato, è un altro discorso.
Cioè: un certo programma potrebbe pretendere da un uomo di "farsi fottere" in certe situazioni; tale uomo potrebbe tuttavia avere altre esigenze, per esempio di tipo morale, che gli fanno rifiutare tale ruolo da gay.
Il suo "programma di verifiche" cioè, esigeva un suo ruolo femminile (con il suo ano), ma altre sue esigenze impedivano l'attuazione di tale programma: siccome l'ordine del "programma di verifiche" è prioritario, in quanto costituisce la struttura psico-biologica dell'individuo nella sua interezza, risulta da ciò che la VERIFICA della robustezza dell'individuo viene eseguita in altro modo: per esempio mandandolo a sbattere con l'automobile, o facendogli affrontare analoghe situazioni di sofferenza.
Il "programma di verifiche", o curva della sessualità, è espresso dalla linea di sommità del dorso nasale.
Quando l'inclinazione è alla destra dell'individuo si ha maschilità potenziale; quando l'inclinazione è alla sinistra dell'individuo si ha femminilità potenziale.
Tale programma ha la priorità, perché esso è elaborato non solo in funzione dei fatti fisiologici e psicologici di cui ha coscienza l'individuo, ma anche in funzione della infinità di fatti fisiologici che l'individuo non può controllare con la percezione cosciente: la funzionalità delle cellule, degli organi, le loro interazioni misteriose dalle quali derivano le malattie o la salute, la malinconia o la gioia.
Definendo "misteriose" le citate interazioni non si intende dire che sia misterioso il loro "programma" con cui esse si esprimono in funzione dell'ambiente in cui si svolgono.
Ora che siamo nell'era dei computer, tale parola può avere un significato ben chiaro e calzato.
Tutto ciò che è l'essere umano, è sempre espresso da specifici programmi, e pertanto anche le sue funzioni fisiologiche.
La cosa tremendamente affascinante è che, tutti tali programmi, sono ben visibili ed a disposizione per essere compresi: tali programmi sono infatti costituiti dalle linee che definiscono la forma stessa dei corpi biologici.
I programmi principali sono quelli costituenti le linee del volto, ovvero la forma del naso, della bocca, delle orecchie, delle narici, delle sopracciglia, eccetera, e sono stati resi intellegibili dalla Psicostasia Fisiognomica, da me fondata e sperimentata per oltre 50 anni. Una scienza molto complessa e difficile. Difficile, perché anche in tempi moderni tanti studiosi hanno cercato di dare rilievo scientifico alla Fisiognomica, senza tuttavia riuscirci.
Solo la mia Psicostasia Fisiognomica ha scoperto che le linee del volto sono linee matematiche intellegibili inquadrandole in normali diagrammi ad assi cartesiani, dove un asse costituisce sempre un campo di situazioni ambientali di riferimento per la caratteristica riportata nell'altro asse perpendicolare.
Purtroppo, l'aspetto mostruoso deriva dal fatto che tali linee del volto sono a loro volta infinite nella misura in cui sono infiniti i punti di riferimento dell'osservatore; "punti-osservatore" che, con la loro esatta collocazione spaziale, creano il completo significato tridimensionale dell'immagine percepita.
È un po' ciò che avviene con la percezione di qualsiasi oggetto a due sole dimensioni: se abbiamo la fotografia di una cosa sconosciuta, possiamo rilevare solo gli aspetti mostrati dalle due dimensioni del piano che le contiene.
Cioè non possiamo sapere quanto tale cosa è spessa; non possiamo sapere come è fatta dietro, né come è fatta lateralmente.
Questo, perché tale fotografia costituisce la vista "in piano" che risulta osservando la cosa da un solo punto di riferimento, costituito dalla macchina fotografica che l'ha creata.
Per sapere che cosa è, come è fatta tale cosa sconosciuta è necessario fotografarla da altre posizioni, ovvero disporre di tanti altri piani che siano creati da altrettanti punti di riferimento.
Così è per la Psicostasia Fisiognomica: un corpo visto da una posizione esprime significati o programmi esistenziali e/o comportamentali differenti da ciò che tale corpo mostra quando è osservato da altri punti di osservazione o di riferimento ambientale.
Indirettamente, queste considerazioni fanno capire che, anche la comprensione della sessualità richiede analisi, sì precise, ma anche complesse.
Per esempio, è importante sapere se una persona è mancina oppure normalmente destra. Se è mancina tale persona ha necessità di considerare ostile il suo ambiente di vita, di denigrarlo, di vederlo negativo, perché proporzionalmente a ciò, la sua linea del dorso nasale potrà acquisire un'inclinazione a destra, un'inclinazione a destra da cui l'individuo potrà trarre risorse energetiche di dominio e di maschilità maggiori di quelle di cui potrebbe disporre se non fosse mancino e fosse "destro" come la generalità delle persone.
Questo comportamento dei mancini è dimostrativo di una proprietà intrinsecamente negativa dell'appagamento di femminilità.
Il mancino infatti, rifiuta la sua femminilità, rifiuta ciò che lo renderebbe un perdente, e per questo si maschilizza.
L'appagamento di femminilità, l'orgasmo femminile, è infatti dolce, facile, ma perdente, involutivo, mortale, comodamente scivoloso verso il basso.
Più è ripetitivo, più coinvolge periodi di mesi e di anni, più è difficile rinunciare ad esso.
È come lo zucchero, è buonissimo, rende squisite le cose, ma fa male se mangiato in quantità eccessive. Mangiare esageratamente zucchero per anni significa creare modifiche strutturali nel proprio organismo che potrebbero essere poi irreversibili.
Pensate ad una dieta fatta di solo zucchero: dopo il piacere iniziale, comincerebbe a creare disgusto, malattie, depressione, morte.
Lo zucchero è utile, ma va consumato solo nelle occasioni adatte ed in quantità non esagerate; la vita nasce dal poter mangiare, superare, addentare anche cose dal sapore aspro, salato che diano il senso della vittoria: come la maschilità per esempio!
Da quanto finora detto, si è delineato un quadro scientifico dove la sessualità risulta esigenza fisiologica che scaturisce dalla necessità di mantenere un certo equilibrio esistenziale. Tuttavia, la comprensione della sessualità richiede anche altri riferimenti.
Questi riferimenti riguardano la sessualità in aspetti nascosti, non visibili.
È un po' come l'acqua, essa è indispensabile alla vita, ma può essere causa di morte o di gravi malattie se al suo interno vi fossero batteri o veleni, o elementi radioattivi.
Elementi questi che non possono essere rilevati dall'uomo generico assetato che beva tale acqua: l'acqua sembra "bella e buona", eppure potrebbe essere pericolosissima per la vita.
Così la sessualità: sono state scoperte le leggi che stanno alla base delle sue possibilità di estrinsecazione, ma la sessualità è condizionata da un altro fattore, invisibile, incredibile, ma determinante: la presenza di parassiti ultraumani (i famosi demoni di cui ci parlano le religioni…) che usano la sessualità degli esseri umani a proprio piacimento. Tali demoni creano infatti telepaticamente, spiritualmente, fantasie, desideri, suggestioni, incontri tra persone, tali da sfociare in orgasmi sessuali.
L'essere umano è cioè "spremuto" da tali demoni per fare sesso nel modo che essi vogliono per le loro necessità.
Per capire tali affermazioni di una persona non religiosa, quale io sono, è necessario capire che noi esseri umani siamo vivi perché mangiamo ARMONIE, COSE SPLENDIDE, PIACEVOLI, che selezioniamo da altre cose disarmoniche, brutte, spiacevoli.
Tali armonie alla base della nostra vita sono costituite dalle affinità chimiche e biochimiche selezionate da un nostro apposito e magico apparato, comunemente chiamato SENSO DEL GUSTO alimentare.
Il gusto, è infatti un senso estremamente sofisticato, misterioso, che ci fa scegliere gli alimenti per il loro gusto, per la loro bontà, per la loro idoneità ad essere introdotti nel nostro corpo allo scopo di fornirgli la vita (senza mangiare si muore!).
Armonie, dunque, affinità, cose importantissime, esaltanti, irrinunciabili…
Il gusto alimentare costituisce tuttavia una "parte" dell'individuo, giacché è nell'individuo, è un filtro indispensabile per stabilire ciò che va accettato come alimento e ciò che va rifiutato.
È uno strumento per stabilire ciò che è armonico, gradevole, vitale, da ciò che è disarmonico, stonato, ostile.
Si ha un qualcosa di simile per i suoni: quando i suoni sono caotici essi costituiscono il rumore, il fastidio, il danno esistenziale; quando invece sono accuratamente selezionati come tonalità, come sequenze, come frequenze vibratorie, essi costituiscono note musicali che si susseguono ad esprimere melodie, accordi intonati e gradevoli.
Queste affinità armoniche creanti il piacere del gusto alimentare ed il piacere del gusto uditivo sono analoghe al gusto sessuale: una particolare condizione in cui tante sensazioni entrano in risonanza tra esse ad esprimere intensità elevatissime costitutive del piacere sessuale.
Il piacere sessuale è dunque una sensazione; ma che cos'è una sensazione? Ebbene, la sensazione è esclusivamente un fatto psichico, un qualcosa legato all'immateriale, alla cognizione esistenziale, all'energia psichica.
Per capire bene questo concetto è opportuno riferirsi a cosa dice scientificamente la biochimica dei sensi.
Nel Dizionario Medico De Agostini a pag. 806 alla parola VISTA si legge:
"Nell'interno dell'occhio i raggi luminosi compiono un certo percorso attraverso un sistema di lenti che serve a fare convergere le immagini provenienti dall'esterno sulla retina; questa ha tra l'altro la funzione di consentire la percezione dei colori grazie alla presenza di recettori differenziati (coni e bastoncelli) per le diverse lunghezze d'onda che compongono la luce.
A livello della retina avviene la generazione di impulsi nervosi che si propagano lungo il nervo ottico".
Sullo stesso Dizionario Medico alla parola GUSTO, pag. 388 si legge:
"Uno dei cinque sensi per mezzo del quale si percepiscono i sapori.
La percezione dei sapori è affidata a recettori (bottoni gustativi), situati prevalentemente nella mucosa della lingua, i quali consistono di terminazioni nervose da cui, in seguito al contatto con le varie sostanze chimiche introdotte nella bocca e disciolte nella saliva, partono impulsi che, attraverso varie fibre nervose (vie gustative), raggiungono il cervello".
Queste citazioni sono necessarie per far capire ciò che è materiale e ciò che invece è psichico (immateriale, non rilevabile con nessuno strumento scientifico esistente).
Da queste citazioni si può comprendere che nei sensi dell'essere umano esistono sempre degli apparati materiali che interagiscono fisicamente (onde elettromagnetiche della luce) o chimicamente (elettroni) con elementi esterni al fine di creare correnti elettriche (materiali, strumentalmente misurabili) che attraverso conduttori elettrici (i nervi) giungono al cervello e creano (in un modo sconosciuto) il fatto psichico della sensazione.
In altri termini, ciò che vediamo o sentiamo non esiste fino a quando esso non diventa un fatto psichico, immateriale, cognitivo, esistenziale, che non ha più attinenza con la materialità delle cose; dalle mie scoperte tale "psiche" è creata mediante creazione di calore di cui la psiche è la componente complementare all'essenza.
Dopo queste precisazioni, si può tornare a considerare la sensazione sessuale che, come dice la stessa parola, è un senso, un sentire: è una percezione psicologica che può essere avvertita soggettivamente solo da chi è vivo.
Non è cioè un fenomeno materiale trasferibile, come non lo è qualsiasi sensazione: un dispiacere lo sente solo chi ce l'ha.
In ultima analisi la sensazione sessuale è dunque un fatto psichico, un piacere generato dall'esistenza di cellule ed organi biologici del corpo umano.
Ebbene, tale armonia è un qualcosa di cui necessitano i demoni (esseri immateriali, comunemente invisibili perché appartenenti ad una ultra-realtà con spazio a quattro dimensioni, nostri parassiti) per la loro esistenza.
In altri termini, ci sono corpi biologici che creano armonie ed altri corpi biologici o ultra-biologici che se ne appropriano.
Quando noi mangiamo una bistecca di carne e diciamo: "Buona, gustosa", ci appropriamo delle Armonie con cui la ex-mucca aveva disposto in ordine gli atomi e le molecole e le cellule del suo corpo per creare la carne in cui era la sua stessa vita.
La mucca, cioè, ha impostato tutta la sua vita per stare sana, in benessere, ma solo al fine di creare quelle armonie, quelle frequenze di energia psichica che gli creavano il senso della sua esistenza.
"Brava mucca, datti da fare, vivi bene, godi, che tra un po' ho bisogno di bistecche saporite!".
Anche i demoni fanno analoghi ragionamenti: "Caro maschietto e cara femminuccia, datevi da fare, scopate alla grande, trovate nuovi motivi di eccitazione, godete a più non posso, drogatevi, l'importante è che produciate godimenti sessuali il più possibile".
A questo punto ci si potrebbe chiedere: "Ma come fanno i demoni a prelevare la psichicità del godimento sessuale se è immateriale e non trasferibile?"
La risposta a questa domanda intelligente è analoga a quest'altra domanda: "Se il vino, il latte, sono alimenti liquidi che richiedono specifiche bottiglie o altri contenitori, come è possibile trasportare, utilizzare, tale vino o tale latte senza alcun contenitore?"
Dare una risposta non è facile, ma è possibile.
Infatti, basta congelare il latte ed il vino in contenitori-stampi che consentano poi la loro estrazione quando sono diventate forme di ghiaccio che, essendo solide non richiedono alcun contenitore.
Come ho avuto già modo di spiegare in altri scritti, gli esseri ultra-umani (angeli, demoni, nostri parassiti che si nutrono dell'energia psichica umana) gestiscono la nostra energia psichica da cui traggono la loro vita mediante una specie di congelamento di essa, che consente ad essi di asportarla senza asportare la materia umana che la produce (gli stampi…).
Per questo, nelle guerre, nelle tragedie umane, c'è la materialità dei cadaveri, anche se gli Angeli hanno prelevato da essi la loro energia psichica di cui si nutrono. Come noi uomini d'altronde; con la differenza però che, per prendere l'energia psichica da una bistecca, noi umani abbiano bisogno di trasportarla all'interno del nostro corpo mediante la bistecca stessa.
Ma non si deve credere che il "congelamento" dell'energia psichica richieda un grande dispendio di energia materiale (elettromagnetica).
Basti pensare all'energia elettrica che consuma un moderno computer per fare certe operazioni e l'energia che sarebbe necessaria a far fare la stessa cosa a degli esseri umani: il computer consuma un'energia milioni di volte minore.
Questo, perché nel computer c'è un concentrato di logica, milioni di miliardi di operazioni mentali affidate a circuiti elettronici che sanno solo fare passare in un attimo correnti elettriche in un certo modo concepito e prestabilito dall'uomo.
In ogni caso, si ha che i demoni si nutrono delle specifiche armonie connesse alle sensazioni sessuali, vissute dagli esseri umani ed irradiate da questi con il calore dei loro corpi vivi (irradiazione dei raggi infrarossi attinenti la temperatura corporea di circa 37°C).
Per questo motivo, il comportamento sessuale degli esseri umani non è spontaneo o naturale, ma stimolato, creato, favorito dai demoni.
È un po' come le mucche da latte: sono sì loro a produrre il latte, ma è l'uomo che le mette nella condizione di produrlo, determinando le loro gravidanze: le mucche sono convinte di produrlo per i loro vitelli, ma si sbagliano…
Poiché tale concetto che la sessualità umana sia creata o gestita da demoni invisibili può sembrare strano, è opportuno considerare altre stranezze della nostra realtà quotidiana.
Pensiamo alla musica. Cos'è la musica?
La musica è un'insieme di suoni, di vibrazioni generate da strumenti musicali o da altre cose materiali (altoparlanti elettronici, casse acustiche) che "muovono" l'aria che "muove" i timpani delle nostre orecchie e "creano" mediante il nostro cervello la realtà del suono, l'emozione di una melodia.
E poi? Poi niente! Di queste emozioni, di quest'aria che ha vibrato non rimane assolutamente niente.
Rimane solo il ricordo di un'emozione vissuta.
Ma il ricordo di un'emozione non è l'emozione; l'emozione è un fatto psichico in un presente che è già passato.
Eppure quella musica, che non ha lasciato alcuna traccia materiale è considerata importante per la vita degli uomini.
Siamo circondati dalla musica. Non solo quella specifica che selezioniamo e vogliamo sentire, ma anche quella che ci viene imposta quando vediamo un film (la colonna sonora); oppure quella che accompagna i documentari; oppure quella che accompagna i servizi giornalistici della televisione per affaticare il cervello ed impedirgli di capire le stupidaggini di tali servizi.
Immaginate dunque quanta gente lavora, guadagna, si mantiene in vita, per produrre musica; per produrre un qualcosa che sfiora le nostre orecchie e sparisce per sempre; un qualcosa che è ritenuto indispensabile per crearci illusioni, emozioni piacevoli, per rendere bella la vita che viviamo.
Ecco, un "niente" che, a giudicare dai soldi che girano nel settore (pensate ai miliardi di certi cantanti), è importantissimo.
Un altro aspetto strano della nostra realtà quotidiana, in cui si può prendere qualcosa della materia senza minimamente modificarla, è visibile dal funzionamento delle centrali idroelettriche.
Sono costruzioni enormi, dighe montane, macchinari giganteschi, tralicci per il trasporto di immense quantità di potenza elettrica con cui far funzionare una città…ebbene, tutta questa enormità di energia viene prelevata dall'acqua. Ma con un "piccolo" dettaglio: tale acqua non viene minimamente consumata.
Nella centrale idroelettrica entra una certa quantità di acqua che non subisce alcuna trasformazione, che rimane identica sia come qualità che come quantità.
Ma allora tutta quella smisurata potenza elettrica di migliaia di chilowatt da dove viene presa? Semplice, dalla energia potenziale di tale acqua: un'energia invisibile che aumenta "magicamente" quanto più tale acqua si trova in alto!
Supponiamo che al supermercato abbiate comperato una bottiglia di acqua: quando voi trasportate a casa (livello della strada) tale acqua ha una certa energia potenziale; quando tale acqua la riponete all'interno del vostro appartamento (supponiamo al secondo piano del palazzo) essa possiede un'energia potenziale maggiore, perché è posta più in alto rispetto alla strada.
Volete capire in cosa consiste tale energia potenziale? Allora affacciatevi alla finestra e buttate la citata bottiglia d'acqua sulla vostra automobile parcheggiata sotto: ecco l'ammaccatura che tale bottiglia provocherà, vi fa capire a che cosa corrisponde l'energia potenziale di una bottiglia di acqua posta al secondo piano di una casa; vi fa capire come l'energia potenziale si trasforma in energia cinetica mantenendo la sua quantità (dimensionalmente misurabile in chilogrammetri).
Questi esempi, fanno capire come le cose materiali possano avere in sé cose immateriali, invisibili, che possono essere prelevate da esse ed utilizzate.
Così come avviene per il sesso.
La sessualità è un qualcosa di naturale, di spontaneo, che segue specifiche leggi fisiologiche, ma ciò non significa che essa non possa essere manipolata, trasformata, gestita da esseri estranei a chi genera e gode le sensazioni sessuali: esseri invisibili, appunto.
Esseri invisibili.
Questa conclusione è importante per capire che la sessualità è un qualcosa che va controllato razionalmente dall'essere umano.
Ciò allo scopo di capire se l'esercizio di una pratica sessuale è finalizzato al nostro benessere fisiologico, oppure se è finalizzato al benessere di nostri parassiti demoniaci: parassiti che ci usano come vacche da mungere e poi da macellare quando vengono rovinate da un uso eccessivo o degenerativo.
La sessualità è infatti la sensazione più piacevole, e non è facile dire di no ad un impulso sessuale.
La sessualità è alla base della maggior parte dei delitti.
È una "brutta bestia" di cui non bisogna fidarsi, bisogna tenerla sotto controllo; ma per fare questo bisogna capirla e chiedersi sempre a chi giova, se a noi o ai nemici della nostra vita.
Per esempio, consideriamo il letto matrimoniale. Io credo che sia stato "inventato" dai demoni.
Pensate un po': un uomo ed una donna che provano il godimento massimo nel fare sesso stando reciprocamente attaccati, costretti a stare nudi e vicini per un'intera notte.
Secondo voi, qual è la cosa che sono spontaneamente portati a fare?
Basta una carezza, basta un contatto, e si è di nuovo uno sopra l'altra. In un letto matrimoniale, rifiutare un'offerta di sesso, un'occasione di sesso, è problematico.
Si rischia di essere considerati "frigidi", anormali, si rischia di essere considerati non più innamorati, si rischia di offrire al partner dei pretesti per tradirci, per ammazzarci mentre dormiamo, eccetera.
Da un lato si ha, pertanto, che il letto matrimoniale favorisce al massimo la possibilità di fare sesso ma, d'altro lato, costituisce anche una costrizione; priva cioè l'individuo di essere libero di scegliere se o quando egli vuole fare sesso.
È vero che tale sesso è legato all'affettività, all'amore, e quindi allo stare semplicemente vicini, a contatto, ma tale legame è "borderline": nel senso che non si capisce se è il sesso a creare l'amore, oppure è l'amore a creare il sesso.
Di fatto si ha sempre che, dopo i "fuochi d'artificio" dei primi tempi, emergono i propri limiti al sacrificio, emergono i propri sani egoismi: allora il sesso, l'amore, diventano cose fastidiose.
Ciò è quanto facilmente deducibile dalla brevità della vita matrimoniale; le statistiche mostrano chiaramente come le separazioni, i divorzi siano sempre più frequenti; mostrano come la durata dei matrimoni e delle convivenze sia sempre più breve.
Questo fatto, al di là delle usuali cause ufficiali (quali la crisi economica o la crisi dei valori morali) dimostra invece la vera natura della sessualità precedentemente esposta.
Il sesso, cioè, è un surrogato di violenza.
Come tale richiede pertanto la possibilità di esprimere una forma di violenza.
Lo stare sempre insieme a darsi continuamente bacetti toglie alla coppia ogni possibilità di esercitare violenza sessuale.
Ecco pertanto che l'uomo e la donna ricercano avventure: motivi di litigio, brividi, incertezze, pericoli che diano il senso della violenza, della vittoria oppure della sconfitta.
Avventure che, con la loro incertezza, facciano poi dire ad un uomo: "Sono riuscito a tramutare la mia violenza fisica in violenza sessuale, per cui posso evitare in questo modo i pericoli della violenza fisica della società umana".
Avventure che facciano poi dire ad una donna: "Sono riuscita ad accettare una violenza sessuale, per cui potrò in questo modo evitare i pericoli della violenza fisica di altri uomini che volessero uccidermi; inoltre sono riuscita a fargli vedere che ho provato l'orgasmo, il piacere nell'essere violentata sessualmente, cosicché non potrà pensare che io voglia vendicarmi della violenza subìta".
Certo, tali impostazioni concettuali sono un po' brutali, ma d'altronde è la vita che è brutale, e va conosciuta per quello che è per non ricevere delusioni, per valorizzarla al massimo.
Ma soprattutto la nostra sessualità va conosciuta nella sua interezza. La nostra sessualità non è solo quella che possiamo provare quando siamo soli, oppure quella che potremmo aver provato in una certa situazione ambientale: la sessualità che possediamo è costituita da infiniti stati di maschilità e di femminilità che ciascuno di noi ha illustrati, evidenziati dalla forma del nostro naso; una forma riferita ad una molteplicità di situazioni ambientali che potremmo non avere mai vissuto e che fanno parte di noi, pronte a far estrinsecare nostre caratteristiche sessuali altrimenti ignorate.
Tante persone si sentono "diverse" e buttano via la loro vita semplicemente perché non conoscono altre preziose potenzialità sessuali del loro corpo che potrebbero farle considerare non solo "uguali o normali" ma addirittura migliori di ciò che è ritenuto normale.
Semplicemente perché non conoscono la Psicostasia Fisiognomica.
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