19 luglio 2011
2.
LEGAME TRA SALUTE E TEMPERATURA DEL CORPO
Riassunto
La vita esiste solo perché il corpo produce calore; tale produzione di calore è tuttavia affidata alle singole parti del corpo, le quali possono creare temperature differenti tra esse.
Da tale fatto derivano sia le malattie che le loro guarigioni.
La temperatura del corpo è una radiazione elettromagnetica nel campo dell’infrarosso (36°) e ad essa è indissolubilmente legata la radiazione psichica con frequenze complementari; tale temperatura costituisce la frequenza elettromagnetica fondamentale, ma essa è costituita da una pluralità di altre frequenze, meno importanti, che si sommano tra esse e modificano la forma dell’onda della citata frequenza fondamentale.
È un fatto analogo a quello della fiamma.
Una fiamma, in funzione del colore delle sue zone esprime, possiede, zone con temperature differenti: ci sono zone a 500°C altre zone a 2000°C, tutte insieme formano il dardo della fiamma che ha una sua temperatura media, di sintesi.
Così il corpo umano, ha una temperatura di 36°C, che è quella rilevata sotto le ascelle; tuttavia se lo osserviamo con una termo-camera (o telecamera a raggi infrarossi), vediamo che esso non ha una temperatura uguale in ogni sua parte: la testa potrebbe avere una temperatura maggiore di quelle delle mani, ma una temperatura minore di quelle della zona dello stomaco, eccetera.
Ciò è quanto espresso dalla tipica mappa a differenti colori che illustra tali differenti temperature delle varie parti del corpo.
Premesso quanto sopra, va ora considerata la temperatura nei suoi rapporti con la quantità di calore.
Il calore è infatti una cosa completamente differente dalla temperatura.
Per capire ciò è utile l’esempio della fiamma del fiammifero che riscalda la punta di un’ago.
Tale fiamma ha una quantità di calore piccolissima che è evidenziata dal fatto che essa non sarebbe in grado di far aumentare neanche di un grado la temperatura dell’acqua di una pentola; eppure tale insignificante quantità di calore è in grado di creare temperature di migliaia di gradi sulla punta di un ago, come dimostrato dal fatto che essa è capace di rendere incandescente tale punta.
Si ha, dunque, che il calore è ciò che determina la temperatura dei corpi.
Tale calore è un’energia (termica) e come tale può essere assorbita dalla massa di corpi.
La struttura chimico-fisica della massa dei corpi può creare assorbimenti diversi, ma in termini generali si ha che, più una stessa quantità di energia viene fornita a corpi con massa grande (grande peso…) meno può determinare aumenti della temperatura di tali corpi.
Queste premesse sono necessarie per capire il senso del calore del nostro corpo.
Noi viviamo solo perché il nostro corpo è in grado di produrre al suo interno una certa quantità di calore ad una infinita molteplicità di temperature (le infinite reazioni chimiche che avvengono al suo interno) che, come fatto di sintesi, realizzano una temperatura fondamentale di circa 36°C.
A questa temperatura sono associati tutti gli psichismi della nostra esistenza umana: intelligenza, affettività, cognizioni, eccetera.
Se tale temperatura aumentasse o diminuisse noi non potremmo più essere noi stessi, non potremmo più avere quel benessere che ci fa dire: “Sto bene, sto vivendo”.
Per esempio, se la nostra temperatura fosse 38°C, una temperatura chiamata “di febbre”, ci sentiremmo in una condizione di disagio, di malessere, di inquietudine, che ci rende faticoso o improbabile fare le tante cose che facciamo quando stiamo bene.
Altro esempio, se la nostra temperatura fosse 30°C,una temperatura di “congelamento”, che ci impedisce normali movimenti, normali ragionamenti, perché il nostro organismo, il nostro corpo, vive una psichicità (frequenza della radiazione psichica troppo elevata) che ci prospetta una realtà diversa da quella in cui possiamo vivere, e pertanto ci prospetta una realtà di morte, di angoscia.
Da questi esempi si può capire come tale sconvolgimento del nostro sentire la nostra esistenza è legato esclusivamente alla temperatura del nostro corpo.
Il fatto che i 38°C siano dovuti ad un’infezione, a dei virus, ad una qualsiasi malattia, non ha alcuna importanza.
Il fatto che i 30°C siano dovuti al fatto che siamo caduti d’inverno in una fontana, non ha alcuna importanza.
L’organismo, per avere il senso di una realtà favorevole alla sua vita, deve mantenere il corpo che lo costituisce ad una temperatura di 36°C (circa).
Quando cambia questa temperatura, cambia tutto.
Cambia tutto, perché ciò che noi percepiamo è un fatto psichico e la psiche ci crea una realtà da percepire che è in funzione della temperatura del nostro corpo, perché tale psiche è una “radiazione psichica di natura ondulatoria o vibrante” derivante da una sua indissolubile esigenza di complementarietà con la radiazione elettromagnetica a “raggi infrarossi” emessa dal nostro corpo.
Da questo, possiamo considerare come sia possibile tale mantenimento del nostro corpo alla citata temperatura (indicativa) di 36°C.
Tale equilibrio avviene fra tre elementi:
fonte di calore o di energia termica;massa corporea a 36°C;ambiente esterno a temperatura inferiore a quella del corpo.
La vita è determinata cioè da una produzione continua di calore che deve mantenere caldo il corpo mentre tale corpo tende a raffreddarsi perché si trova in un ambiente più freddo (da notare che, nell’universo, il calore passa dai corpi a temperatura maggiore ai corpi a temperatura inferiore; il contrario non si verifica mai).
Il corpo deve generare dal suo interno calore.
Per fare questo esso si nutre, mangia ed attiva una infinita molteplicità di reazioni chimiche di tipo esotermico (appunto), generando energia termica, calorie.
Ma non a causa della sola ossidazione da cui sono tratti i valori tabellari delle calorie degli alimenti come pontificato dalla “Grande Scienza Ufficiale”, bensì a causa della seguente legge universale scoperta da me, Poeta Rolando Petrus.
Qualsiasi reazione fisica, qualsiasi reazione o modificazione chimica, genera calore quando la struttura materiale (particelle atomiche, atomi, molecole) si appropria stabilmente di una ulteriore quantità di spazio ad essa esterno inglobandola al suo interno: ciò genera una forza psichica centrifuga di contrasto che equilibra le forze centripete (gravitazionali, elettromagnetiche e nucleari) della materia ad un nuovo livello, connesso ad un incremento della frequenza vibratoria dell’energia psichica, dalla quale deriva una specifica cognizione esistenziale più evoluta.
Questa citata quantità di energia deve essere adeguata alla massa del corpo, giacché più il corpo è massiccio (nel senso di pesante, giacché la massa è fisicamente quantificabile come il rapporto tra il peso e l’accelerazione di gravità 9,8 m/sec) più quantità di calore è necessaria per scaldarlo fino alla temperatura di 36°C.
Il corpo ha poi una sua superficie che, più è grande, più aumenta la possibilità che il calore passi dal corpo all’ambiente più freddo.
Tale superficie del corpo ha poi una sua intrinseca proprietà di conduzione termica.
Nel senso che il calore passa, sì, da un corpo caldo ad un corpo freddo, ma in modi che dipendono dal tipo di materiale.
Per esempio, se afferriamo un oggetto di ferro ci sembra freddo, mentre se afferriamo un uguale oggetto di plastica ci sembra più caldo: in realtà entrambi gli oggetti hanno la stessa identica temperatura che è quella dell’ambiente in cui si trovano, solo che il ferro ha una conducibilità termica maggiore della plastica.
In conseguenza di ciò, quando tocchiamo il ferro, dalla nostra mano passa nell’oggetto di ferro una grande quantità di calore, mentre quando tocchiamo la plastica passa dalla nostra mano all’oggetto di plastica una minore quantità di calore.
Poiché lo scambio di calore è, in senso fisico generale, più intenso quando la temperatura del corpo ricevente è bassa, interpretiamo il maggiore scambio termico tra la nostra mano ed il ferro, come se tale oggetto in ferro fosse più freddo.
Queste considerazioni sono necessarie per capire che non si possono esaminare le proprietà del corpo umano se non si considera il fatto che tale corpo umano non è nudo, bensì ricoperto di vestiti di vario tipo.
Vestiti che, di fatto, sono materiali isolanti termici e che, pertanto, modificano la quantità di calore che viene trasmessa dal corpo all’ambiente.
Per esempio, se un certo corpo nudo genera una quantità di calore 100 (numero astratto) e si mantiene alla temperatura di 36°C in un certo ambiente esterno di 30°C, esso potrebbe mantenersi ugualmente a tale temperatura di 36°C nello stesso ambiente esterno producendo una quantità di calore inferiore (per esempio numero astratto 80) se esso corpo fosse rivestito da una camicia e da un paio di pantaloni.
Da queste considerazioni si può capire perché ci si veste di più o di meno, per poter dire che si sta bene, che non si ha né caldo, né freddo: si offre cioè al proprio corpo la possibilità di emettere una radiazione infrarossa corrispondente ai citati 36°C alla quale corrisponde la frequenza psichica di benessere.
Da questi fatti si può capire che ogni parte del corpo esprime, all’insieme dell’organismo di cui fa parte, la propria condizione di benessere con una specifica temperatura.
Le parti del corpo umano non sono tutte alla stessa temperatura, perché ognuna deve avere un proprio senso della realtà, per operare in una scala di gerarchie in un modo dal quale l’insieme di cui fa parte possa trarre delle motivazioni per vivere.
Tornando alla citata mappa termografica (zone del corpo colorate in funzione della loro temperatura) che viene fornita dalle usuali videocamere a raggi infrarossi, essa ci consente di conoscere per ciascuno di noi le temperature delle specifiche zone del corpo alle quali è connesso lo stato di benessere.
Ogni alterazione di tali temperature di equilibrio (di benessere) comporta una riduzione del benessere; crea cioè una fonte di malessere, una fonte di malattia.
Per fare un esempio: indossare calzini e scarpe chiuse o isolanti d’estate, significa impedire ai piedi di emettere la loro energia infrarossa giusta, e significa pertanto “farli morire” e significa pertanto anche avere un organismo con dei piedi che “stanno morendo”.
Ciò crea ovviamente grande allarme che coinvolge ogni parte del corpo e che crea reazioni globali che potrebbero sfociare in disfunzioni organiche di qualsiasi tipo, dipendenti dallo specifico equilibrio psicobiologico del soggetto.
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