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CHE COSA È L'ALIMENTAZIONE
Secondo un moderno dizionario, la nutrizione è "assunzione da parte di organismi viventi dei principi energetici necessari per espletare le proprie attività vitali, riparare le perdite, completare l’accrescimento e compiere le fatiche”.
Volendo poi sapere cosa sono tali "principi energetici", ci si rende conto che sostanzialmente non sono definibili, ma che, tutt'al più, si può indirettamente conoscere solo alcune loro proprietà molto lontane dal concetto di vita, di cognizione dell'esistenza a cui invece dovrebbero essere legati.
In altre parole le attuali cognizioni ufficialmente scientifiche non hanno capito niente di cosa è , in ultima analisi, l'alimentazione.
Per comprendere il concetto di alimentazione, dobbiamo esaminare ogni aspetto in cui la materia dell'universo ci appare. Vediamo così che qualsiasi cosa è sempre fatta di particelle materiali (molecole, atomi, protoni, eccetera) che sono dotate di proprietà dipendenti dal come tali particelle sono stabilmente legate geometricamente tra di esse nello spazio. Un atomo, per esempio, è fatto da una specie di pallina (il nucleo con protoni e neutroni) che sta insieme ad un'altra pallina molto distante che gli gira intorno (elettrone).Una molecola, altro esempio, è fatta da due o più atomi che stanno attaccati tra di essi in certi specifici punti; come delle palline che siano attaccate tra esse sempre in un certo modo.Qualsiasi cosa osserviamo, anche la più complessa, è sempre fatta in questo modo. Delle particelle materiali, cioè, che sono distanziate tra di esse per fare una specie di "gabbia", che ha la possibilità di essere unita ad altre gabbie per realizzare reticoli di gabbie sempre più complessi, sempre più grandi, nei quali le particelle materiali possono disporsi sempre più lontane le une dalle altre.
Questa esposizione potrà sembrare semplicistica, ma è assolutamente esatta; tale semplificazione ci consente di vedere in modo panoramico ciò che le comuni spiegazioni scientifiche impediscono di vedere, proprio perché sono spiegazioni sempre più complesse, sempre più profonde, sempre più rivolte al dettaglio, fino a perdere i riferimenti di base. In natura, dunque, vediamo che più le espressioni materiali sono complesse, evolute, superiori, più esse sono leggere, fragili, precarie, delicate, vuote, racchiudenti in esse una grande quantità di spazio: come casi-
Si potrebbe cioè dire che il 3 è stato generato dal fatto che il 2 ha mangiato un 1 , lo ha conquistato, lo ha incorporato in sé , rispettando una certa sequenza evolutiva.In questi esempi, nonostante le loro semplicità-
Se a tale concetto associamo il precedente concetto evolutivo, per il quale l'evoluzione, la creazione di corpi più complessi, deriva dalla progressiva distanziazione delle particelle materiali, allora possiamo ben capire che l'alimentazione consiste nell'appropriazione di spazio. Questa appropriazione, o il mantenimento di essa, è un fatto difficile, perché contrastato da forze universali che tendono invece a riportare tali particelle materiali alla condizione di essere attaccate le une alle altre. Tali forze sono costituite dalle interazioni scoperte dalla fisica: gravitazionale, elettromagnetica, nucleare. Tali forze sono tuttavia tutte centripete; tutte cioè capaci solo di avvicinare le particelle materiali. A questo punto, è inevitabile riscontrare che esiste una interazione sconosciuta che si oppone alle citate interazioni note; infatti, è indiscutibile che esistono processi chimici (evolutivi) creanti molecole che fanno aumentare la distanza tra le loro particelle materiali costitutive. Più esattamente, tali reazioni chimiche creano strutture che si appropriano di spazio: che "mangiano" dello spazio. Detto spazio diventa in tal modo esso stesso espressione della citata energia distanziatrice delle particelle.
Esaminando ora l'alimentazione al nostro livello di esseri umani, vediamo che essa è sostanzialmente un acquisire delle sostanze (il cibo), un demolire successivamente in modi specifici per ognuna di esse (digestione), un ricostruire infine nuove strutture utilizzando i prodotti creati dalla demolizione precedente. Da un punto di vista fisico risulta che, qualsiasi reazione chimica che determini un aumento di spazio inter-
Ecco, dunque, che la psiche appare come un'energia antagonista che supera le energie involutive (o centripete o di morte) delle forze gravitazionale, elettromagnetica e nucleare.La stessa ricerca ed acquisizione di "gabbie", o strutture, finalizzata alla creazione di strutture molecolari sempre più rarefatte, è sostanzialmente ciò che consente il mantenimento della propria esistenza…. cioè un particolare tipo di alimentazione.Le "gabbie" servono soltanto come strutture che sorreggano le particelle materiali per evitare il loro precipitare centripeto; le gabbie, cioè, non sono l'essenza della distanziazione ma un mezzo per raggiungerla. Esse sono come le centine o impalcature per creare un ponte o una volta: sono indispensabili all'inizio, e potrebbero restarci finché servono, ma l'evoluzione costruttiva (ovvero il suo completamento) prevede poi l'eliminazione di tali centine o impalcature di sostegno.
Questo discorso, per dire che l'alimentazione come è concepita da noi (ovvero proteine, grassi, carboidrati, eccetera) è un'alimentazione tipo centina, tipo struttura di sostegno. Lo scopo finale dell'alimentazione è invece il risultato dell'impiego di tale centina, ovvero ciò che deriverà dall' introduzione nel nostro corpo di bistecche, patate, formaggi, eccetera.
Ciò che deriverà, infatti, è l'energia distanziatrice delle particelle materiali, l'energia psichica, ovvero l'energia vitale.
Tali impalcature di sostegno vanno dunque ben distinte da ciò che esse sostengono; nello stesso modo in cui non si può dire che l'uomo mangi le bottiglie di vino solo perché il vino è sempre associato a tali bottiglie.
L'uomo infatti si nutre del vino, non del vetro delle bottiglie che lo contengono.Per avere un esempio più facile che consenta di capire la proporzionalità tra distanziazione delle particelle materiali ed energia psichica, ci si può pertinentemente riferire ai suoni.
Immaginate una corda di chitarra tesa sullo strumento: essa emetterà un certo suono, ovvero una vibrazione con una certa precisa frequenza. Se tendiamo tale corda con gli appositi tenditori, essa emetterà evidentemente un altro suono più acuto, cioè con una frequenza più elevata. Si vede da ciò, che l'aumento di acutezza è stato determinato dall'aumento della distanza tra le particelle materiali costitutive della corda, che ha infatti subíto meccanicamente un allungamento.
Come nel caso della corda l'aumento è riferito alla frequenza del suono, nel caso dei corpi in genere l'aumento della distanza tra le particelle crea frequenze psichiche più elevate; ovvero cognizioni esistenziali più evolute.
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